Scheda

Olschowski in Bing Irma (Ilnre)



Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: divorziata
In Italia a: Sanremo (IM)
In Italia da: Berlino
Percorso di internamento: Lauro di Nola (AV) dal 16/8/'40 a maggio '41; Aiello del Sabato (AV) dal 27/5 al 30/9/'41; Pennabilli (PS) dal 30/9/'41 a luglio '42; Urbania (PS) dal 28/7/'42 all’estate seguente quando fugge. Ripresa, è ancora internata a Urbania da cui scappa il 4/12/’43. Rintracciata, è incarcerata dal 3/1/’44 al 2/4/’44. Nuovamente internata a Urbania, vi resta fino a settembre '44.
Ultima località o campo rinvenuti: Urbania (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Roma Cinecittà
Fonti:

ASP; A1; A2; ASCU; A2-b.205; M/M; LM/AM; Bad;GENI;JewG.


Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

Entra in Italia da Berlino nel 1937 e si stabilisce a Sanremo (IM) per ragioni di salute. Ha un figlio adulto che vive in Svizzera ed è divorziata. Internata nell’agosto ’40, per oltre un anno resta in Provincia di Avellino dove conosce condizioni di vita estremamente disagiate che emergono dalle numerose lettere rivolte ai superiori. 

Merita specificare per il suo caso quanto vale anche per gli altri internati, e cioè che le persone con le quali si aveva intenzione di corrispondere dovevano essere dichiarate preventivamente con formalizzazione degli indirizzi. Ciò dava modo alle questure di prendere le dovute informazioni. La Olschowski inizialmente indica solo una ristoratrice di Sanremo e due congiunti, di cui Henry Bing, probabile ex marito, che si trova in Svizzera nel cantone vallese, e Kurt Olschowski a Berlino. Ad Avellino prende la decisione di farsi battezzare per diventare cattolica e questo avviene nel gennaio del '41 senza peraltro cambiare di una virgola la sua condizione di internata “di razza ebraica”, nonostante gli appelli che rivolge incessantemente in alto loco, uno dei quali allo stesso pontefice Pio XII.

Nel settembre ’41 giunge in Provincia di Pesaro, a Pennabilli, dove avvia la sua corrispondenza con l'internato politico non ebreo Antonio Giacalone, prassi giudicata sconveniente e ostacolata. I due continuano a scriversi. Irma lo farà anche dalla sede successiva, Urbania (PS), così come scriverà ad Arturo Ball, ebreo internato a Pennabilli. L'anno seguente la Olshowski è in contatto con Luigia Popper, compagna dell'internato Pollack Hubert  che ormai, siamo nel settembre '42, è tornato nella sua città, Zara.

A Urbania, Irma riceve aiuti finanziari dalla Nunziatura apostolica e da privati. Intanto i suoi problemi di salute si aggravano e nell’estate ’43 viene inviata a Roma per un ricovero specialistico che non avviene a causa dei bombardamenti. Sulla via del ritorno tenta la fuga ma viene ripresa e ancora internata a Urbania. Da questo comune il 4 dicembre '43, per evitare l’arresto, fugge con R.Schnitzler, Mosè Rosenzweig, L. Grüner e A.Brandweiner. Si rende irreperibile per circa un mese, ospitata clandestinamente da una cittadina di Pesaro, poi il 3 gennaio '44 viene catturata in città da militi della GNR, incarcerata nella stessa Pesaro e in seguito a Urbino. Tra gennaio e febbraio '44 condivide il carcere a Pesaro con altre due internate ebree, Margherita Segrè (Segre) e sua madre Lucia, qui trasferite dalla prigione di Pergola (PS).

Margherita parla di Irma nel suo diario, mettendo per iscritto quanto l’altra reclusa le ha confidato, forse mentre si riscaldavano “intorno al braciere della cucinetta” o in cortile. Irma si era sposata a soli 16 anni e dopo quattro anni era già separata. Aveva un figlio in Svizzera e la madre in Francia. Da Urbania era fuggita a Pesaro dove era stata arrestata in un’osteria alle 10 di sera mentre beveva in compagnia di un tedesco. Margherita Segrè si presta a scrivere per lei le lettere e le istanze in italiano da rivolgere alle autorità.

Scarcerata per ragioni di salute nell'aprile '44, la Olschowski viene internata nuovamente a Urbania. Sarà liberata definitivamente con l'arrivo degli alleati. Raggiunto il campo di Cinecittà a Roma, vi resta per oltre due anni. Per una biografia più completa si veda Con foglio di via, citata nelle fonti pubblicate.

In GENI e GewG compaiono due Kurt Olschowski residenti a Berlino, l'uno che si suicida nel luglio '39, e che pertanto non dovrebbe essere la persona a cui Irma scrive nel '40, l'altro (nato nel 1894) che si salva a Berlino nascosto nel sottosuolo; questo Kurt però subisce la perdita della moglie Ruth Bela Holzheim e del figlio Hans Peter Bud, deportati da Berlino nel '43 e nel '44 e uccisi.