Scheda

Kaempf Priken Nessie Gerrildine



Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: /
In Italia a: /
In Italia da: /
Percorso di internamento: Bolsena (VT) nell'agosto '40; Acquapendente (VT) fino a gennaio '43 (Apz); Urbania (PS) dal 21/1/'43 fino e oltre il 15 settembre '44, incluso un periodo di carcere (sicuramente febbraio-maggio).
Ultima località o campo rinvenuti: Urbania (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: A1; ASCU; ASCU2; APz.
Presente fasc. in ASP: no
Profilo biografico:

Presso l’Archivio di Stato di Pesaro su di lei non c'è fascicolo e i dati, a volte discordanti, sono ricavati da altre fonti. Il suo domicilio precedente risulta essere Savona.

Nessie Gerrildine e Maria Wegrzych conoscono un percorso di internamento pressoché identico, a partire da Bolsena dove sono registrate nell'agosto '40, per proseguire con Acquapendente, stessa provincia. Qui restano fino a gennaio '43.

Infine le ritroviamo a Urbania in Provincia di Pesaro, dove sono presenti fino al termine dell'internamento. 

Nessie Gerrildine faceva l'affittacamere e Maria la cameriera. In un documento sono definite entrambe ariane, in altri ebree

Dai registri contabili degli internati a Urbania nel luglio e settembre '43 risulta che Gerrildine fosse sussidiata a partire dalle 50 lire per l'alloggio. Riceve inoltre aiuti finanziari dalla Legazione di Svezia a da privati ferraresi.

A febbraio '44 viene incarcerata a Urbino e il mese seguente è riconosciuta idonea al campo di concentramento, pertanto deve rimanere reclusa "in attesa di destinazione". In questo frangente - 22 febbraio - il questore Rossi autorizza la consegna all'internata di una lettera già censurata, mentre afferma che le due in partenza per l'Olanda "non possono avere corso essendo sospeso il servizio postale per l'estero."

 Trasferita nel carcere di Pesaro, il 9 maggio Nessie chiede che le vengano consegnate le lettere del consolato di Svezia a Venezia - contenenti denaro - andate smarrite nel passaggio tra i due istituti di detenzione. Chiede inoltre per sé e per Maria Wegrzich, con lei reclusa, la corresponsione del sussidio non percepito dal 16 al 25 febbraio '44. In merito il questore precisa che durante la reclusione l'erogazione viene sospesa.

La Kaempf e Risto Popovich sono gli ultimi internati del comune per scelta volontaria, in quanto ancora assistiti dopo il 16 settembre '44, data nella quale tutti gli altri hanno cessato di essere considerati internati.