Scheda

Piperno Gastone



Didascalia:

Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro dell'aprile '41.

Famigliari compresenti: moglie convivente e figlia
Coniugato/a con: Piperno Ada
In Italia a: Roma
Percorso di internamento: C. di c. di Gioia del Colle (BA) dal 15/8/'40 al 13/1/'41; c. di c. di Isola Gran Sasso (AQ) dal 15/1 al 20/4/'41; Macerata Feltria (PS) dal 23/4/'41 al 26/10/'42; Pesaro dal 26/10/'42 al 26/5/'43, data della revoca per "atto di clemenza del Duce".
Ultima località o campo rinvenuti: Pesaro
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Roma
Fonti: ASP; EMF; M/M; LM/AM; Car; Cdec; Ter; Mpez; A4; ASCMF.
Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

Avvocato romano, ha un fascicolo a suo nome presso il Casellario Politico Centrale.

Nel giugno '40 viene segnalato dalla questura della capitale come "Ebreo, in rapporti epistolari con Giorgio Amendola". Inoltre faceva parte della società segreta antifascista "Giovane Italia". E’ compreso nell'elenco, stilato dalla polizia, degli ebrei romani (n.29) da internare in caso di emergenza in quanto "comunista".

L’internamento inizia nell’agosto '40 nel campo di concentramento di Gioia del Colle (BA), dal quale viene trasferito in quello di Isola Gran Sasso (AQ). Ad aprile dell'anno seguente Piperno può ricongiungersi alla moglie Ada e alla figlia Giovanna, di circa sette anni, in quanto le congiunte vengono autorizzare a convivere con lui a Macerata Feltria in Provincia di Pesaro.

Anch'esse ricevono il sussidio previsto, come si ricava da nota della questura. La famiglia resta nel comune un anno e mezzo, un tempo sufficiente per radicarsi all'interno della popolazione e nel gruppo degli internati, a favore dei quali il giovane avvocato si prodiga personalmente. Ne fanno fede le numerose testimonianze degli abitanti, come si legge nel volume Ebrei a Macerata Feltria dove compaiono anche scatti fotografici che riguardano lui e la sua famiglia.

Gastone Piperno stabilisce una particolare relazione di amicizia con l’avvocato genovese Giuseppe Levi, con il quale aveva condiviso periodi precedenti di limitazione della libertà e che tornerà sulla sua strada in una veste del tutto diversa. 

Nel gennaio '42 la Delasem di Genova lo designa rappresentante degli internati nel comune di Macerata Feltria. Qualche mese dopo, nel luglio seguente, sua moglie Ada Piperno si rende disponibile per la precettazione civile a scopo di lavoro in quanto ebrea. Quando poi il marito viene trasferito a Pesaro - ottobre - lei risulta in attesa di un altro figlio.

Infine per Gastone Piperno giunge la revoca per atto di clemenza del duce e la pena è commutata in ammonizione. La famiglia ritorna a Roma dove si incontrerà di nuovo con Giuseppe Levi, diventato comandante della banda partigiana dei Castelli romani. I due avvocati sono legati da forte amicizia e Giuseppe, autore di Guerriglia nei castelli romani, lo ricorda in pagine di grande forza drammatica.

Su questa parte si vedano Con foglio di via e Il ponte sette luci, biografia di Giuseppe Levi Cavaglione, citati nelle fonti pubblicate.