Scheda

Schorling Helena



Famigliari compresenti: figlio
Coniugato/a con: Metternich Wolf
In Italia a: /
In Italia da: /
Percorso di internamento: Macerata Feltria (PS) dal 16/3/'43 fino al 30/12/'43 quando fugge.
Ultima località o campo rinvenuti: Macerata Feltria (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: ASCMF; EMF; A1; A2.
Presente fasc. in ASP: no
Profilo biografico:

Presso l’Archivio di Stato di Pesaro su di lei non c'è fascicolo e i dati sono desunti da altre fonti.

Quando nel marzo del '43 è inviata in internamento a Macerata Feltria (PS), il Questore di Pesaro, F.Di Salvia, segnala che la stessa va vigilata essendo persona “capace di esercitare lo spionaggio". Aggiunge che non dovrà esserle corrisposto il sussidio.

Nella lista compilata dal questore seguente dopo il settembre '43, è elencata con altri otto internati stranieri "segnalati quali Agenti sospetti o accertati di spionaggio". Qui nella colonna della professione è detta "proprietaria" e quanto alla razza è definita ariana, si ritiene erroneamente, così come errata è la data di nascita.

Con Helena vive il figlio Detlef Metternich che all’arrivo nel comune ha sette anni.

Il 3 maggio seguente viene intercettata una lettera in lingua tedesca indirizzata da Helena a un’internata a Casacalenda (CB) - Bahr Marianna - e respinta dalla questura di Campobasso. La ragione consiste nel fatto che se il mittente dichiarato è una signora italiana di Cattolica (FO), in realtà all'interno compare il nome della vera mittente, la Schorling, la quale cerca così di sfuggire alla censura postale. Per questo fatto Helena è sanzionata con la diffida.

Non sappiamo se ai primi di dicembre ’43 anche lei subisca il carcere, ma è certo che il giorno 30 dello stesso mese fugge.

Diversi testimoni di Macerata Feltria la ricordano assieme al figlio, come si può leggere nella scheda di quest'ultimo, Metternich Detlef. In paese si favoleggiava che fosse una contessa sposata a un principe, la cui immagine in alta uniforme era incorniciata e visibile nella camera dell’albergo in cui viveva, l’unico del paese.