Scheda

Asseo Nissim



Didascalia:

Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del luglio ‘41.

Famigliari compresenti: moglie e figli conviventi.
Coniugato/a con: Bettamini Augusta
In Italia a: Alassio (SV)
Percorso di internamento: Tavoleto (PS) dal 10 luglio ai primi di dicembre '41. Urbania (PS) dal 17/12/'41 ad aprile '42 quando è inviato nella colonia di Lipari (ME).
Ultima località o campo rinvenuti: Lipari (ME)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: ASP; ASCU; ASCU2; Car.
Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

Entra in Italia nel 1921 con il padre. Vive a Torino ma cambia domicilio più volte, forse per la sua attività di commerciante di tappeti orientali. Di nazionalità italiana, il 5 giugno ’41 è arrestato ad Alassio (SV) per ordine della pretura di Albenga in quanto il Prefetto di Savona lo giudica "ebreo pericoloso".

La stessa autorità lo definisce "ebreo ateo", eppure nel dicembre dello stesso anno, quando ormai è internato a Tavoleto in Provincia di Pesaro, Asseo si fa battezzare alla presenza del segretario del Fascio locale, episodio stigmatizzato dai superiori. Era mal giudicata anche la sua frequentazione del dopolavoro fino a tarda ora assieme all’internato “politico” Giacalone Antonio, con il quale Asseo viveva proprio nella stanza sopra il locale. Si segnala che una sera si era trattenuto fuori casa fino alle 22,30 a cantare per le vie di Tavoleto "con dei giovanotti",  e per questo era stato denunciato all'autorità giudiziaria.

Prima di essere sanzionato con un trasferimento, Nissim viene raggiunto da moglie e figlia che lo seguono anche a Urbania, stessa provincia. Vi giungono il 17 dicembre ’41 e per un periodo abitano presso don Tacchi. Su disposizione del Prefetto di Pesaro la moglie cattolica viene internata come il marito. Intanto dalla trasmissione dei documenti personali di Asseo dal comune precedente, veniamo a sapere che era iscritto al sindacato degli attori drammatici, oltre che alla "Milizia". 

Pochi giorni dopo l’arrivo nella nuova sede, il podestà ricorda all'ufficio postale che, come per gli altri internati, il nuovo arrivato non può ricevere né spedire lettere senza che queste passino prima al suo vaglio. Su questo punto ritornerà pochi mesi dopo - 1° marzo '42 - per segnalare con preoccupazione ai carabinieri e alla questura che l'internato spedisce e riceve poca corrispondenza, pertanto c'è il fondato sospetto che usi degli stratagemmi per eludere la censura. In effetti, aggiunge, è stato visto ricevere un pacco direttamente dall'autocorriera. Inoltre chiacchiera un po' troppo "di politica" e "frequenta diverse persone".

Non passa molto tempo e il ministero dell'Interno dispone la traduzione straordinaria dell'internato a Lipari (ME), colonia insulare. La moglie viene prosciolta e torna ad Alassio con la figlia. Non conosciamo il termine dell’internamento di Asseo.