Drucker Teresa
Coniugato/a con: Jellinek Gustavo
In Italia a: Villanova d'Asti (AT)
In Italia da: /
Percorso di internamento: Lama dei Peligni (CH) presente il 14/9/'40; c. di c. di Campagna (SA) presente il 7/5/'42; c. di c. di Ferramonti di Tarsia (CS) presente il 18/3/'43 (APz); Villanova d'Asti (AT) fino al 17/8/'43; Macerata Feltria (PS) dal 24/8/'43; carcere a Macerata Feltria dal 3/12/'43 al 27/1/'44. Scarcerata e di nuovo internata nella stessa sede, subito fugge con il marito.
Ultima località o campo rinvenuti: Macerata Feltria (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Pesaro; Riccione (FO), poi Argentina
Fonti:
ASP; EMF; AB; Me.viva.
Presente fasc. in ASP: no
Profilo biografico:
Per i suoi dati, in mancanza di fascicolo, si veda quello del marito presso l’Archivio di Stato di Pesaro.
Gustav Jellinek nell’intervista rilasciata nel 2001, per la quale rimandiamo alla sua scheda, sostiene che la moglie lo affiancò dal ’38 in poi, pertanto le date sul percorso di internamento riferite a lui sono state estese anche a lei.
Dopo tre anni di restrizioni, nell'agosto '43 i due coniugi giungono in Provincia di Pesaro e vengono internati a Macerata Feltria. Il 3 dicembre Teresa viene arrestata con il marito e incarcerata. Durante la detenzione non è giudicata idonea al campo di concentramento, per questo è scarcerata (28 gennaio ’44). Dal racconto del marito veniamo a sapere che lui viene liberato insieme a lei con la motivazione che la sua presenza è necessaria per assisterla.
Quando si presentano in questura a Pesaro per conoscere la destinazione successiva - che sarà ancora Macerata Feltria - colgono il velato suggerimento di un funzionario di darsi alla fuga. Così faranno quella notte stessa dopo aver raggiunto la loro destinazione. Inizialmente si rifugiano nelle campagne circostanti e sopravvivono grazie all’aiuto di contadini, pastori e partigiani, poi devono andarsene per l’arrivo dei tedeschi. Raggiungono la Repubblica di San Marino e si mescolano alle migliaia di sfollati.
In costante pericolo, stanchi e affamati, conoscono infine la liberazione e tornano a Macerata Feltria in casa della famiglia di Giovanna Battelli presso la quale già dimoravano.
Per la Drucker, come per Fürcht Maddalena e suo marito Schuschny Adolph, risulta un legame con una signora di Firenze, Erminia Stern. Infatti nell'aprile '45 il Questore di Pesaro, in risposta a duplice richiesta della stessa, da un lato la informa che gli Schuschny sono fuggiti da tempo per sottrarsi ai tedeschi, dall’altro le dà notizie degli Jellinek, ancora presenti a Macerata Feltria. Le due famiglie di internati avevano condiviso anche un periodo di internamento a Villanova d'Asti.