Scheda

Majaron Ferdinando (Nandek)



Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: /
In Italia a: /
In Italia da: Lubiana, Jugoslavia
Percorso di internamento: Macerata Feltria (PS), presente a dicembre ’42 e ancora a settembre/ottobre '43fino alla fuga nel febbraio '44.
Ultima località o campo rinvenuti: Macerata Feltria (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti:

EMF; A1; A2: Bib.B; ASFiume; Hope; Bad.


Presente fasc. in ASP: no
Profilo biografico:

Presso l’Archivio di Stato di Pesaro su di lui non c'è fascicolo. Nel volume Ebrei a Macerata Feltria è compreso tra gli ebrei internati, mentre in altra fonte non è specificata la religione di appartenenza.

In un elenco di internati civili stranieri "segnalati quali Agenti sospetti o accertati di spionaggio" - databile a dopo settembre '43 essendo firmato dal questore di Pesaro, G.Salan che subentra a F.Di Salvia - è detto internato a Macerata Feltria e di "razza ariana". Anche in Arolsen Archives lo si definisce ariano. Restano pertanto dei dubbi circa l'appartenenza razziale.

Albert Alcalay nel suo libro di memorie lo ricorda come avvocato sloveno di Lubiana, già presente tra gli internati quando lui e la sua famiglia il 19 dicembre ’42 giunsero a Macerata Feltria (PS). Albert sottolinea la grande raffinatezza, l’eleganza e l’alta statura fisica dell’uomo, oltre alla perfetta conoscenza della lingua inglese che Majaron insegnava in modo eccellente entro la piccola comunità degli ebrei internati. Lo stesso Albert e la sorella Buena seguivano le sue lezioni.

Altre testimonianze compaiono nel primo volume citato, dove il nome di Majaron è spesso associato a quello dell’avvocato genovese Giuseppe Levi che alloggiava nello stesso albergo, l’unico del paese. Da alcuni abitanti di allora l'internato slavo è ricordato come un insegnante dell'Università di Lubiana.

Un documento del settembre '43 accenna al rinnovo del permesso di soggiorno a Macerata Feltra per lui e per gli internati G.Juk, G.Jellinek, A.Schuschny e L.Scharzfberg, tutti ebrei. 

Poi Majaron fugge, come sappiamo da un telegramma di ricerche per l'arresto spedito dal Questore di Pesaro Rossi alla questura di Fiume l'8 febbraio '44. Vi si dice che ha lasciato arbitrariamente il comune di Macerata Feltria in cui era internato. Sul foglio la nota: compilato modello Z.
Presso l'Archivio di Stato di Pesaro s
ono conservate una cartolina postale proveniente da Lubiana, evidentemente mai consegnata e indirizzata al nostro dalla nipote Sedy, e pure una pubblicazione della Società degli avvocati sloveni, scritta nella sua lingua.