Scheda

Mladenovich (Mladenovitch) Gligorie



Didascalia: G. Mladenovich in un'immagine degli anni '40 (Archivio del comune di Urbania). Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: coniugato
In Italia a: /
In Italia da: Durazzo, Albania
Percorso di internamento: Urbania (PS) dall'8 ottobre '42 e ancora presente il 5 febbraio '44 quando viene incarcerato.
Ultima località o campo rinvenuti: Urbania (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti:

A1; A2; ASCU. ASCU2, Apz.


Presente fasc. in ASP: no
Profilo biografico:

Presso l’Archivio di Stato di Pesaro su di lui non c'è fascicolo e i dati sono tratti da altre fonti, non sempre concordanti tra loro. Dal passaporto - dove compare assieme a una giovane donna - risulta che faceva l'imprenditore e aveva domicilio legale a Salonicco in Grecia.

Nella lista senza data degli internati in Provincia di Pesaro firmata dal questore Salan, il quale subentra a Di Salvia da settembre '43, è detto muratore, di nazionalità ex-jugoslava e di razza ebraica.

Il villaggio di Krupatz si trovava sul confine tra Serbia e Bulgaria.

Entra in Italia il 6 ottobre '42 proveniente da Durazzo, Albania, e viene subito internato a Urbania (PS). Insieme a lui, Popovic Risto e Jung Rosalia, tutti sussidiati. Risultano i contributi percepiti da Gligorie nel luglio e nel settembre '43, mentre sembrano cessare a dicembre di quell'anno.

Il fatto singolare è che fin dal 30 agosto '43 la Regia Legazione di Bulgaria a Roma lo informava che su parere favorevole del ministero degli Affari Esteri bulgaro era libero di tornare in patria, purché inviasse "7 fotografie, necessarie per il passavante ed i relativi visti tedesca e croata".

In realtà niente si muove e il 5 febbraio '44 la questura marchigiana ordina il suo arresto e la sua reclusione nelle carceri di Pesaro, dove sarà sottoposto a visita medica per decidere se sia o meno idoneo al campo di concentramernto. Non conosciamo l'esito della visita perché qui si fermano le notizie.

In una lista manoscritta conservata a Urbania è detto di "razza ariana", forse per autodichiarazione, mentre nelle altre fonti è classificato come ebreo.