Scheda

Saqui Giorgio



Didascalia:

Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del luglio '41.

Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: Mancini Elena
In Italia a: Livorno
Percorso di internamento: San Leo (PS) dal 23/7/'40 al 15/4/'41; Apecchio (PS) dal 16/4/'41 a fine luglio; Sassocorvaro (PS) da fine luglio a ottobre '41; Pennabilli (PS) dal 24/10/'41 a gennaio '42; Mombaroccio (PS) presente a gennaio '42; Lauria Superiore (PZ) presente a lugl./sett '42; Colonia Tremiti (FG) da novembre '42 e ancora a marzo '43.
Ultima località o campo rinvenuti: Tremiti (FG)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Livorno
Fonti: ASP; ASCSL; TSa; ASCS; A6-b.67; LM/AM; M/M.
Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

In qualità di impiegato all'ufficio delle imposte di consumo di Livorno viene costretto alla pensione anticipata al varo delle leggi razziali. Era padre di quattro figlie e aveva fatto richiesta di "discriminazione" senza ottenerla in quanto segnalato dal prefetto della sua città come non iscritto al PNF e indifferente verso il Regime. 

Nel luglio del ’40 inizia il suo percorso di internamento che per le prime cinque sedi si svolge tutto in Provincia di Pesaro.

La prima destinazione è San Leo dove Saqui resta dieci mesi durante i quali stabilisce contatti molto stretti con gli abitanti. In particolare si lega a una famiglia alla quale cercherà sempre di scrivere anche dopo il trasferimento, benché diffidato. Lo farà con tenacia e altrettanta ingenuità rispetto alla macchina della censura che aveva il controllo sugli uffici postali. L'internato è ancora ricordato da alcuni abitanti del paese. Il dottor Sandro Piscaglia, allora bambino, riferisce dei pregiudizi che circondavano queste "strane" persone. Giorgio Saqui a quanto ricordi non poteva mettere piede nel negozio di frutta e verdura perché l'insalata per la sua vicinanza sarebbe appassita.  

Intanto i trasferimenti si succedono. Dopo Apecchio è la volta di Sassocorvaro dove prende alloggio presso la famiglia di Eurosia Carboni. Anche nel nuovo comune viene segnalata l'insubordinazione dell'internato. Nell'ambito di una trasferta verso Pesaro, egli raggiunge arbitrariamente San Leo e passa la notte presso i vecchi conoscenti. Ne consegue un'altra sanzione. Il viaggio verso la nuova sede, Pennabilli, è costoso per i tempi, essendo effettuato con auto a pagamento attraverso Riccione, Rimini e Novafeltria, pertanto Saqui esibirà i biglietti con relative cifre.

 A Pennabilli nell'ottobre del '41 si ritrova con gli internati ebrei Irma Olschowski, Moizek Laib Ryza, Arturo Ball, Giuseppe Levi e altri. Con loro è ritratto in una foto di gruppo attorno a un tavolo, forse in occasione della nomina di Levi a rappresentante della Delasem.

Nel frattempo l'internato scrive assiduamente a parenti e amici e riceve lettere che vengono puntualmente intercettate dalla questura. Il 27 dicembre del '41 così si confida a una persona amica: "... l'anno passato ti ricordi che andai sette giorni in licenza? Quest'anno invece spero meglio, andare per sempre libero."

Più volte punito per il mancato rispetto del regolamento, viene allontanato dalla Provincia di Pesaro e inviato in quella di Potenza dalla quale continua pervicacemente a tenere contatti non tollerati con gli abitanti di San Leo. Questa volta è un pacco con su scritto "pane biscottato" indirizzato a un cittadino insospettabile ad attirare l'attenzione del responsabile delle poste. Dentro c'è una lettera firmata "Eugenia" ma la provenienza da Lauria Superiore fa la spia: "il mittente è l'ebreo Giorgio Saqui" e il destinatario la persona per la quale è stato diffidato.

E allora non resta che la colonia insulare. Da novembre '42 l'internato è relegato alle Tremiti (FG) e risulta ancora lì nel marzo '43. Non sappiamo esattamente quando venga prosciolto dalla pena, con ogni probabilità con le misure del Governo Badoglio durante l'estate seguente. In ogni caso nella sua Livorno torna, ma per morire tragicamente nell'aprile del '44 durante un'escursione aerea.

Per una biografia più ricca si veda Con foglio di via, citato nelle fonti pubblicate.