Weiss Aron
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del dicembre '42.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: celibe
In Italia a: Roma
In Italia da: Algeria
Percorso di internamento: C. di c. Ferramonti di Tarsia (CS) dal 29/9/'40 al 28/11/'42 (Ferr); Piandimeleto (PS) dall'1/12/'42 al 4/12/'43, data della fuga. Ripreso, è internato a Urbania (PS) da dicembre '43 fino al 15 settembre '44.
Ultima località o campo rinvenuti: Piandimeleto (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Roma
Fonti:
ASP; ASCU; ASCPM; A1; A2; FFOL; Ferr; Bad.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Entra in Italia nel gennaio del '34 dall'Algeria e si stabilisce a Roma. Era mercante e rappresentante di commercio.
Nel settembre '40 viene ristretto nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (CS) e vi resta per più di due anni. L'internamento, si specifica da parte della Questura di Roma, è avvenuto in quanto "ebreo straniero", benché in una fonte egli sia classificato "ariano". Un episodio registrato nel campo lo riguarda. Aron riferisce a un agente di servizio che un internato ammalato, pur avendo richiesto visita medica, non è stato visitato. Per questa semplice segnalazione viene schiaffeggiato dal medico cui è affidata l’assistenza sanitaria, il quale fa parte della milizia fascista.
Sembra che Weiss sia cugino di Joseph Lewsztein, altro ebreo che sarà internato in Provincia di Pesaro. I due si sostengono a vicenda al fine di ottenere il trasferimento al Nord e magari a questo scopo fingono una parentela che non esiste. In particolare, Joseph chiede alle autorità di poter lasciare Ferramonti di Tarsia quando Aron giunge a Piandimeleto (Pesaro).
Di qui Weiss inoltra la pratica di rinnovo del passaporto presso l'Ambasciata del Cile a Roma. Tutta la documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Pesaro, compresa l’immatricolazione per Soggiorno Stranieri in Italia rinnovata a Piandimeleto nel gennaio '43, lo classifica "di razza ebraica".
Il 4 dicembre '43, Aron fugge dal comune di internamento con la famiglia Hapner. Evidentemente sia lui che gli altri sono rintracciati subito perché a Urbania (PS), dove vengono internati, il sussidio è corrisposto dal primo giorno del mese stesso. Non sappiamo se conosca un periodo di carcere. La sua presenza e le erogazioni ricevute come internato continuano fino al 15 settembre '44.
Presso l'archivio della Croce Rossa Internazionale di Bad Arolsen esiste un incartamento che lo riguarda. Il questionario porta le date del 9 luglio '46 e del 30 giugno '47. Egli afferma di essere commerciante e uomo d'affari, di aver lavorato per oltre trent'anni in Francia e Italia e di voler lavorare ancora. E' di nazionalità polacca, di religione ebraica, è sposato e al momento si trova a Roma. E' partito dalla sede di internamento il 18 settembre '44 in direzione di Roma-Cinecittà (campo profughi) e vi è giunto il giorno 23, poi sembra che si sia stabilito in un appartamento della capitale. Non ha documenti né visto o permesso di soggiorno. Conosce fluentemente le lingue polacca, tedesca, francese, italiana e spagnola. Vorrebbe andare in Usa o in Australia ma non ha permessi d'ingresso.