Scheda

Wolffsohn Senta



Didascalia:

Wolffshon Lewinek Senta, Arolsen Archives.

Famigliari compresenti: /
Coniugato/a con: Lewinek XXX
In Italia a: Roma
In Italia da: /
Percorso di internamento: Acquapendente (VT), presente il 29/10/'40 fino al 28/11/'41; Bolsena (VT) dal 28/11/'41 all'estate '43; Pesaro da luglio (o settembre) '43 fino al termine della guerra. 
Ultima località o campo rinvenuti: Pesaro, poi Merano
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Pesaro
Fonti:

ASP; ASP3; A1; A2; CS, Merano;Bad.


Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

Nel '39 Wolffshon Senta è registrata come presente a Merano e si fa riferimento a un periodo trascorso in sanatorio. Nei primi mesi del '40 è a Genova, poi a Roma, dove con ogni probabilità era riparata in quanto aveva dovuto lasciare Merano come ebrea straniera. Nel frattempo il marito é internato in Francia.

Nell’agosto'40 il Ministero dell'Interno dispone il suo internamento in Provincia di Viterbo e abbiamo certezza della sua presenza ad Acquapendente in ottobre. Di qui si sposta entro la stessa provincia e approda a Bolsena, dove resta a lungo. 

Il trasferimento a Pesaro capoluogo avviene per ragioni di salute. A causa dei numerosi ricoveri in ospedale, la data di arrivo a Pesaro non è precisamente individuata nelle fonti consultate, ma si può collocare tra luglio e settembre ‘43. La diffida con le prescrizioni di legge per gli internati viene firmata in questura dalla Wolfsohn, definita apolide tedesca, il 7 settembre ’43 .

Nei documenti si fa cenno anche a Urbania (PS), tuttavia il trasferimento in tale comune quasi certamente non avviene. In un foglio conservato presso l'Archivio di Stato di Pesaro nel fondo "Campagna razzista", il nome di Wolffshon Senta è citato dal prefetto insieme a quelli di Neisser Arthur e di  Adler Miroslav per l'inoltro al ministero dell'Interno delle schede mod. 23 S. relative agli ebrei stranieri internati in provincia: il documento porta la data del 4 ottobre '43 e si dice che lei è stata schedata a Pesaro.

Non sappiamo se subisca un periodo di carcere come accade ai correligionari nel mese di dicembre '43 o in seguito. Nel marzo del '45 Senta è ancora domiciliata a Pesaro e in quel momento fa domanda alla prefettura per ottenere il sussidio. Nel'46 fa ritorno a Merano.