Amsterdam Joseph (Josef) David
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del dicembre '41.
Famigliari compresenti: moglie e due figliConiugato/a con: Richter Sara Jalka
In Italia a: Milano
In Italia da: Offenbach sul Meno, Germania
Percorso di internamento: C. di c. di Alberobello (BA) da luglio '40 fino a dicembre '41; Fermignano (PS) dal 22/12/'41 ai primi di dicembre '43 quando viene arrestato. In carcere a Urbino dal 5 dic. '43 al 2 aprile '44. Nuovamente internato a Fermignano.
Ultima località o campo rinvenuti: Fermignano (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti:
ASP; A1; A2; A2B, b.20; Fcr; UCEI; ASCFER; MaDon; Bad; GENI.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Nel 1903 si era trasferito dalla Polonia a Offenbach sul Meno, in Germania, dopo essersi sposato l’anno precedente con Sara Jalka.
Joseph David era un industriale e aveva una fabbrica di pellami. Il 9 novembre '38 la sede lavorativa subisce una devastazione da parte dei nazisti, come accade a migliaia di negozi nel territorio del Reich in quella che è nota come la "notte dei cristalli". La famiglia cerca allora di andarsene dalla Germania.
Nel luglio del '39 entra nel Regno dal Brennero con un permesso di tre mesi rilasciato dal consolato italiano di Francoforte. Con Joseph David e la moglie, i figli Arthur, Eva Rachele e Selma, quest’ultima adottata, essendo in realtà figlia di una sorella della moglie. Degli altri due figli sappiamo che Gustavo viveva in Polonia, e Chaim Henry, che in guerra combatterà con l’armata inglese, in Gran Bretagna fin dal ’37. Quanto a Eva Rachele, lascia subito l’Italia per trasferirsi prima in Gran Bretagna, poi negli Usa.
Le notizie sulla famiglia vengono arricchite nel 2014 dalla testimonianza della nipote Margo Donovan, residente prima in USA, poi in Israele.
Dopo un anno esatto di permanenza a Milano, Joseph David viene internato con il figlio Arthur nel campo di concentramento di Alberobello (BA) e vi resta per un anno e mezzo. Qui vengono detti entrambi commercianti. Durante questo periodo, i parenti che vivono in America mandano regolarmente denaro in Italia per aiutarli nelle loro necessità.
I due congiunti chiedono ripetutamente di essere riuniti alla famiglia, cioè alla madre e alla sorella rimaste a Milano dove abitavano in via Porpora. In un primo tempo le autorità romane ipotizzano il campo di Ferramonti di Tarsia, poi questo viene escluso.
Trasferiti in Provincia di Pesaro, padre e figlio sono internati a Fermignano e le donne li raggiungono. Presso l’archivio comunale ben poco è rimasto degli internati, ma c’è traccia della famiglia. Di Joseph David, come di Arthur, si dice che fin dal 22 dicembre ’41 abita in casa privata, in via A. Battelli; di Sara Jalka e di Selma si cita semplicemente il nome e quest'ultima è erroneamente considerata maschio.
Attraverso la Delasem, da Fermignano il capo famiglia chiede il sussidio anche per la moglie e la figlia.
Ai primi di dicembre '43, con l'arresto generalizzato degli ebrei, Joseph David viene fermato con i suoi e incarcerato a Urbino dove rimane recluso dal 5 dicembre '43 al 2 aprile '44. Durante il periodo di detenzione viene ricoverato in ospedale e il figlio Arthur, che conosce la lingua italiana, scrive per lui chiedendone la scarcerazione.
Giudicato non idoneo al campo di concentramento, ai primi di aprile ’44 Joseph è di nuovo internato a Fermignano e ora è lui a invocare la scarcerazione dei tre congiunti ancora reclusi. Questo avverrà, ma l'esito per i suoi cari sarà tragico.
Non si sa come Joseph David sia scampato alla strage della sua famiglia. Secondo Margo Singer in Donovan - figlia di Eva Rachele Amsterdam - con la quale stabiliamo un fitto contatto epistolare prima della sua venuta in Italia nel febbraio 2015, il nonno Joseph David dopo la guerra rimase nel nostro Paese nonostante le insistenze della figlia Eva Rachele affinché la raggiungesse in USA.
In base alle informazioni di Margo, egli morì per un attacco cardiaco quando seppe la verità su quanto era accaduto a moglie e figli: era il 29 marzo 1947, come leggiamo sulla sua lapide. La tomba del nonno, che la nipote ha lungamente cercato di localizzare, è stata trovata solo a dicembre 2014, grazie alla rete messa in moto da Anna Pizzuti. Si trova nel cimitero del Verano a Roma, il che fa presumere che alla fine del conflitto Joseph David fosse sfollato nella capitale.
La stessa Margo ha conservato alcune cartoline postali dipinte a mano, inviate dal campo di concentramento di Alberobello alle congiunte rimaste a Milano, durante la permanenza di Arthur e del nonno nel campo di concentramento. Uno dei pittori è Max Sipser, all’epoca internato nella località pugliese assieme agli Amsterdam. Le copie delle cartoline ci vengono trasmesse dalla proprietaria. Per tutti i disegni si veda la sezione "immagini".
Il 16 febbraio 2015 a Forlì si è tenuta una cerimonia ufficiale presso il locale cimitero dove si trova la lapide commemorativa delle vittime dell'eccidio, fra cui la nonna e gli zii di Margo Singer Donovan.